Rivedendo un articolo pubblicato sul nostro blog nel 2009, nel quale ci permettevamo di raccomandare alcuni tappi concreti per alcune tipologie di vino, possiamo dimostrare come in pochi anni sono cambiate le cose.
Non possiamo negare che attualmente la nostra esperienza nel mercato mondiale è maggiore , ma anche che la maggior conoscenza del settore enologico rispetto al nostro prodotto lo rende più esigente e più preciso.
Dunque, per definire il tappo di un vino importante si incomincia dalla bottiglia. Così verificheremo la lunghezza ed il diametro possibili del tappo che potremo utilizzare.
Dando per scontato che, conoscendo l’enologo quale possa essere il futuro del suo vino e quale debba essere la sua aspettativa di vita, si rende totalmente necessario definire dati tanto importanti del tappo come la densità ed il diametro.
Non vi è alcun dubbio che, se utilizziamo un tappo di diametro superiore, dovremo “strangolare” le micro cellule del sughero e di conseguenza ridurre il passaggio di ossigeno al vino. Questo dimostra chiaramente perché, alcune varietà di bianco, fermentate in barrique, e con tendenza ad ossidarsi facilmente, siano tappate con tappi naturali di alta qualità in misura 49×26. In questa maniera, ne consegue che il vino resti alcuni anni in più in condizioni ottimali senza scomode riduzioni.
Stando così le cose, ci mettiamo a disposizione di qualunque interessato, per poter partecipare allo studio bottiglia/tappo, ed in questo modo portare il nostro contributo, il nostro “granello di sabbia”, per migliorare la tappatura dei vini.
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